Una Mostra per i 70 Anni dalla Ricostruzione

A volte siamo così distratti dall’idea di futuro che forse non riusciamo ad afferrare bene il nostro presente. Altre volte, invece, del nostro presente abbiamo la strana sensazione che ci sfugga qualcosa.
È in quei momenti che dovremmo provare a guardare indietro nel tempo, quello nostro e quello della Comunità a cui apparteniamo. Perché niente nasce per caso, ma spesso diamo tutto per scontato, a cominciare dal nostro modo di agire per finire a ciò che ci circonda.
E allora sì, guardiamoci anche un po’ attorno, sicuro che molti dei miei lettori maremmani seguiranno questo invito, affascinati dalle bellezze dei nostri paesaggi.
Oggi voglio parlare del mio paese, Porto S. Stefano, delle cui origini piuttosto recenti già mi sono già occupato in questo blog, nell’articolo “Perché Porto S. Stefano è recente: la verità dimenticata” (clicca qui).
In particolare, voglio parlarti di una bellissima mostra fotografica e documentaria organizzata per i 70 anni dalla ricostruzione della Chiesa Parrocchiale di Porto S. Stefano dopo i terribili bombardamenti della guerra. Ti ricordo quindi anche il mio articolo in proposito: “I bombardamenti di Porto S. Stefano” (clicca qui).
La Mostra è allestita all’interno della Chiesa di S. Stefano, con pannelli posizionati sulle colonne che raccontano la storia della Chiesa Parrocchiale del paese. In foto di copertina propongo la chiesa attuale vista dalla piazza principale, in cui tra i tetti delle case spicca il campanile sotto all’azzurro intenso del cielo dell’Argentario.

Dentro la chiesa
Nel silenzio della chiesa dedicata al primo martire cristiano, camminando nei corridoi tra le panche, le statue dei Santi, i mosaici, il presepe, e poi le alte colonne e le pareti con le splendide vetrate, … tutto sembra indirizzare verso il tempo. Sì, proprio per raccontarci di un passato che per altri è stato presente: un presente fatto di Fede, di gioia, di fatiche e di tutto ciò che la vita porta ad ognuno di noi, da sempre, allora come adesso e come domani.
Ma se i nostri paesani del tempo che fu sono riusciti a strappare un po’ di terra al mare, a costruire case sulla roccia, a terrazzare le colline, a navigare vicino o molto lontano, a ricostruire una chiesa dopo i pianti della guerra, … forse noi dobbiamo impegnarci ancora di più nel nostro tempo. Lo dobbiamo a loro e alle nuove generazioni. Già, è un bel monito quello che ci hanno lasciato.

Parliamo di come è realizzata la mostra sulla Chiesa Parrocchiale di Porto S. Stefano.
Si parte con la narrazione dalle sue origini del XVII secolo come chiesina di S. Stefano -sull’approdo di un luogo che ancora non si era unito in una Comunità vera e propria- passando al XVIII secolo con lo spostamento nell’area attuale e la nascita della Parrocchia di Porto S. Stefano, per finire al secolo scorso con la devastazione durante la Seconda Guerra Mondiale al termine della quale rimase in piedi solamente il campanile, terminando con la successiva ricostruzione di 70 anni fa.

Non è una mostra scontata, lasciamelo dire. Iniziata il 23 Dicembre 2020 per questo periodo di feste natalizie, sicuramente chi si recherà in chiesa in questi giorni presterà attenzione al progetto, perché oltre a foto propone un’altra serie di informazioni importanti, come le date storiche, le vecchie progettazioni della chiesa (diversa dall’attuale), i nomi dei parroci succeduti ecc. Progetto realizzato materialmente su pannelli dallo Studio Grafico Art Beat di Porto S. Stefano, consentimi di dire con eccellente risultato.
Per concludere, mi sembra doveroso ricordare che questa Mostra è nata grazie alla collaborazione tra le Parrocchie di Porto S. Stefano e il Centro Studi Don Pietro Fanciulli. In particolare, è stata curata da Don Sandro Lusini e dallo storico Gualtiero Della Monaca. Se segui questo blog ricorderai sicuramente che abbiamo già parlato di loro nella mia categoria LIBRI-AUTORI LOCALI (clicca qui), essendo entrambi autori di numerosi testi.

Consigli dal blog.
Ti ricordo queste mie segnalazioni su alcuni libri dei due autori sopra citati:
“Destinazione Santiago” di S. Lusini (clicca qui);
“Ernesto Che Guevara. La Ruta del Che” di S. Lusini e C. Moroni (clicca qui);
“La Ferrovia Orbetello-Porto S. Stefano” di G. Della Monaca (clicca qui);
“L’ultima ghigliottina in Toscana” di G. Della Monaca e A. Ferrini (clicca qui);
“Il caso Lattes” di G. Della Monaca (clicca qui);
e ricordo anche L’Argentariana (clicca qui), la rivista di cultura del Centro Studi Don Pietro Fanciulli di Porto S. Stefano, disponibile in abbonamento annuale (per info, visitare la pagina Facebook del Centro Studi).
Buone letture con paginecuriose.it .