Lo sapevi che il paladino Orlando ha avuto a che fare anche con la Maremma e con il territorio Viterbese? Sì, parlo proprio del celebre paladino dell’imperatore Carlo Magno, il valoroso Orlando, le cui gesta sono tramandate da secoli in numerosi poemi cavallereschi, tra i quali i più ricordati sono la Chanson de Roland, il Morgante di Luigi Pulci, l’Orlando Innamorato di Boiardo e l‘Orlando Furioso di Ariosto.

…Il paladino Orlando, che nella Chanson de Roland muore combattendo i saraceni che gli avevano teso un’imboscata sui Pirenei al passo di Roncisvalle. Suonerà l’olifante per richiamare le truppe di Carlo Magno solamente alla fine. E morente, chiederà perdono a Dio.
“Lo sente Orlando che la morte l’afferra,
giù dalla testa fin sul cuore gli scende.
Fin sotto un pino se n’è andato correndo,
sull’erba verde ci si è accanto disteso,
la spada e il corno sotto sé si mette.
… …
Confessa le sue colpe ripetutamente,
per i peccati in pegno offre a Dio il guanto.”

…Il paladino Orlando, innamorato della bellissima Angelica, figlia del re del Catai, che il Boiardo nell’Orlando innamorato descrive così:
“Essa sembrava matutina stella
E giglio d’orto e rosa de verzieri:
In somma, a dir di lei la veritate
Non fu veduta mai tanta beltate.”

…Il paladino Orlando, che nell’Orlando Furioso di Ariosto perde il senno per amore. Tornato in patria con lei dopo mille battaglie, è proprio in patria che si vedrà togliere la bellissima Angelica:
“Dirò d’Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d’uom che sí saggio era stimato prima;”

Adesso che ho ricordato qualche celebre verso sulle vicende del valoroso Orlando, che alcuni paragonano a Ercole dell’Illiade e altri ai cavalieri di Re Artù, veniamo alle altre leggende che lo collocano nella nostra meravigliosa Maremma e nel Viterbese.
Secondo alcune leggende, Orlando sarebbe nato a Sutri, vicino Viterbo, e avrebbe combattuto i saraceni in Maremma, precisamente a Sovana e a Saturnia. Sono venuto a conoscenza di queste tradizioni grazie ad una interessantissima conferenza del Prof. Massimo Cardosa presso il Centro Studi Don Pietro Fanciulli a Porto S. Stefano in questo Dicembre 2019, che ha seguito un’altra sua famosa esposizione tenutasi qualche mese prima a Manciano presso la prestigiosa Biblioteca Antonio Morvidi. Se il Prof. Massimo Cardosa dovesse fare altre conferenze sull’argomento, ti consiglio vivamente di parteciparvi!

Ma Orlando avrebbe potuto combattere anche in Maremma? Sì, perché l’esercito di Carlo Magno (l’imperatore per il quale Orlando combatteva) è passato anche dalle nostre parti. Siamo attorno all’anno 800 d.C. . Molti paesi della nostra Maremma sorgevano nelle vicinanze dell’antica via Cassia o della via Clodia, collegamenti tra Roma e l’interno della nostra Penisola venendo da nord. I saraceni avrebbero potuto spingersi così nell’interno, oltre che imperversare nelle nostre coste? Probabilmente sì.
Secondo un’altra leggenda, Carlo Magno avrebbe donato l’Ager Cosanus, Orbetello e Monte Argentario (tranne Porto Ercole) all’Abbazia delle Tre Fontane di Roma in quanto, grazie a delle sacre reliquie conservate nell’Abbazia, riuscì a sconfiggere i saraceni e a conquistare Ansedonia.
Se desideri approfondire la storia del Monte Argentario e di Orbetello, con le numerose Dominazioni e i cambiamenti sui confini tra i territori, ti segnalo le conferenze e gli studi dello storico Gualtiero Della Monaca di Porto S. Stefano.

Parliamo di fatti e luoghiIl paladino Orlando in Maremma e nel Viterbese.

Partiamo con il paese di Sovana. Nella foto di Natascia Bisconti e Roberto Barbini, un bellissimo e particolare scorcio del centro.

Sovana

Procedendo da Sovana in direzione Pitigliano, si trova un grande masso di tufo, a forma di mano, con 5 dita più il pollice dietro. Sembra proprio un grosso pugno scolpito nella roccia. Forse potrebbe appartenere a civiltà molto antecedenti al periodo medievale, nel periodo dei grandi megaliti.
Io voglio aggiungere una domanda. E se il “pugno” fosse dello stesso periodo e della stessa civiltà della sfinge ritrovata un secolo fa all’Argentario? Ti invito a leggere il mio articolo “Atlantide all’Argentario?” (clicca qui). Altra mia domanda: e se il paladino Orlando si fosse spinto fin dentro l’Argentario, teatro delle scorribande dei saraceni fino a pochi secoli fa?
Continuiamo con la leggenda del pugno. Si narra che, fallito il primo assedio delle truppe di Carlo Magno a Sovana per liberarla dagli infedeli, il paladino Orlando si mise a pregare vicino a quell’enorme masso. Durante la preghiera, strinse così forte quel masso dandogli appunto la forma del suo pugno.
Leggenda o realtà, il macigno sembra proprio un pugno, come puoi vedere dalla foto sotto.

mano di Orlando

La cosa strana sono le 6 dita (il pollice è dietro, non si vede nella foto). Potrebbe trattarsi di un simbolo. Mi sono documentato tra scienza e credenze: le 6 dita vengono da molti considerate un segno di doti di forza e intelligenza particolari, in quanto negli individui che possiedono questa particolarità, deve essere presente nella corteccia celebrale una parte in più riservata al comando del sistema nervoso del dito aggiuntivo.
Molti studiosi pensano invece che il masso possa essere stato scolpito, in epoca più recente, con quella forma per far passare delle funi o per fare rilevamenti sul territorio, non per creare un pugno di roccia.
A noi sognatori invece piace proprio pensare che sia opera di Orlando.

Un’altra famosa leggenda, tramandata oralmente in Maremma, riguarda proprio il paladino Orlando a Saturnia.

mura di Saturnia

Orlando, diretto verso Roma, giunse sotto le possenti mura di Saturnia (in foto sopra, un particolare), conquistata dagli infedeli. Fu allora che, in sella al suo cavallo, con un salto poderoso, balzò dentro le mura della città lasciando sul selciato un’impronta dello zoccolo: impronta che oggi è ben visibile e che questa leggenda attribuisce proprio al poderoso destriero di Orlando.
Dentro Saturnia, Orlando con la sua spada riusciva a sconfiggere da solo tutti i soldati nemici. Si accorse però che questi soldati, anche se colpiti a morte, dopo poco gli si ripresentavano davanti per combattere. Non finivano mai.
Non riuscendo a capire il perché, chiese spiegazione ad una vecchietta, la quale gli svelò il segreto della sorgente. Dentro Saturnia vi era una sorgente miracolosa: qualsiasi soldato ferito si fosse immerso nelle sue acque, sarebbe immediatamente guarito. Allora Orlando si recò alla sorgente misteriosa, pronunciando il celebre discorso: “O bagno che sta dentro Saturnia, va’ nel piano e medica raspo e rogna!”. Secondo un’altra versione, Orlando conficcò la spada nella vasca termale, pronunciando una frase simile. Comunque, in entrambe le versioni, il risultato fu che la sorgente dentro Saturnia si prosciugò e si spostò più in basso, verso le attuali Terme. La sorgente prosciugata (che esiste) oggi si chiama Bagno Secco.

Un’altra leggenda importante, che si rifà ad antichi poemi cavallereschi e soprattutto agli scritti di Andrea da Barberino attorno al 1400, colloca il paladino Orlando nel viterbese.
Vicino Sutri, in direzione Roma, è presente una grotta a due stanze, con una colonna centrale (vedi foto sotto).

grotta di Orlando

Secondo la tradizione, Berta, la sorella di Carlo Magno, si invaghì di Milone, un condottiero valoroso ma senza Titolo. Il re Carlo Magno cacciò la sorella, la quale assieme all’innamorato si diresse verso Roma affinché il condottiero potesse chiedere l’intercessione del Papa. Berta e Milone durante quel viaggio sostarono proprio nella grotta di Sutri e là Berta mise al mondo il suo bambino, Orlando.
Quando questi crebbe, la leggenda vuole che Carlo Magno, passando per Sutri mentre si recava a Roma, dopo alcuni episodi che non approfondisco nei quali il giovane Orlando si rese protagonista, si ricongiunse proprio con il nipote Orlando e la sorella Berta.
Qual è la verità?
Molte città, in Francia e non, sostengono di aver dato i natali al famoso paladino Orlando. Sicuramente, molte delle leggende su Orlando hanno seguito il percorso che dalla Francia e dal Nord va verso Roma, lungo la Cassia e la Clodia, storiche vie Romane.
La verità è che Sutri, grazie agli scritti di Andrea da Barberino e alla tradizione orale che si tramanda da generazioni, ha tutti gli elementi per vantarsi di essere il luogo natio di Orlando. E i cittadini di Sutri sono giustamente molto legati a questa leggenda!

Ritorniamo al passaggio di Orlando in Maremma. Concludo invitando a visitare i nostri bellissimi borghi maremmani tra i quali ovviamente i citati Sovana e Saturnia, oltre che i bellissimi paesaggi dell’alto Lazio e di Viterbo; e invito a seguire le brillanti conferenze del Prof. Massimo Cardosa e gli studi di Gualtiero Della Monaca per approfondire questi argomenti che io ovviamente ho trattato in maniera molto sintetica in questo mio articolo.
Perché questo mio scritto sul paladino Orlando in Maremma e nel Viterbese? Perché non conoscevo queste leggende e, sentendo molti abitanti delle nostre zone, a parte nei paesi interessati direttamente, se ci si allontana da quei centri non sono molto conosciute. In fondo sia la Maremma che il Viterbese sono due territori molto vasti, oltre che meravigliosi dal punto di vista paesaggistico. Da visitare!

Hai apprezzato il mio scritto sul paladino Orlando in Maremma e nel Viterbese? Se ti piacciono storie antiche e tradizioni, ti segnalo in particolare i miei scritti:
“Manciano e il Palio delle botti” (clicca qui);
“Perché P.S.Stefano è recente?…” sulle origini di Porto S. Stefano e di altri paesi della Maremma (clicca qui);
“Palio Marinaro dell’Argentario” (clicca qui);
“Chi sconfisse Buffalo Bill in Italia” (clicca qui) che parla dei butteri dell’agropontino;
“Domizi Enobarbi a Porto S. Stefano e…” in cui si parla dell’epoca Romana a Giglio, Giannutri, Argentario e coste vicine (clicca qui);
“Talamone e l’Acquario della Laguna di Orbetello” (clicca qui).

Per altri articoli di curiosità culturali e maremmane, ti rimando all’intera sezione “curiosità e consigli” (clicca qui) di pagincuriose.it, oppure alla seguitissima categoria AUTORI LOCALI (clicca qui) in cui parlo degli scrittori dell’Argentario e delle altre zone della Maremma.
Saluto la mia Maremma, alla quale sono molto legato scrivendo dall’Argentario. …Maremma, terra strappata alla natura col lavoro faticoso, ricca di storia, di arte, con i suoi abitanti volenterosi,…da oggi ti conosceremo anche come terreno di battaglie del paladino Orlando.
Il paladino Orlando in Maremma e nel Viterbese.