Dopo alcune ricerche e segnalazioni dai miei numerosi utenti, sono finalmente riuscito ad avere informazioni sull’edizione “storica” di Pale a Prua, questo bellissimo capolavoro firmato dall’autore santostefanese Nazzareno Alocci.
In foto mostro l’edizione diffusa in omaggio dall’Azienda di Promozione Turistica – Grosseto, stampata nel 1991. In copertina, “Il Mare”, dall’opera del famoso pittore santostefanese Ardito Schiano, olio su tela.
Alla fine dell’articolo ti proporrò un brano, intanto qua di seguito ti ripropongo il mio articolo di Settembre:

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È la prima volta che segnalo un libro in questo blog senza conoscere l’anno esatto di pubblicazione e il nome della prima Casa Editrice. Per questo motivo ti chiedo di aiutarmi, nel caso tu fossi a conoscenza di informazioni utili. Le uniche notizie on-line che sono riuscito a trovare, riguardano questa pubblicazione prevista nel 2011 da Edizioni Costa d’Argento (in foto piccola sopra lo sfondo di un pre-gara di diversi anni fa) che sinceramente non so neanche se sia stata effettivamente realizzata.
E allora ti starai già domandando perché voglio parlare di questo libro del quale so così poco?

Voglio parlare di Pale a prua di Nazzareno Alocci semplicemente perché, leggendolo da ragazzo nell’edizione omaggio stampata tramite il Comune di Monte Argentario, del quale l’autore fu anche Sindaco per alcuni anni, mi è rimasta impressa. Ovviamente non riesco più a trovare la copia che avevo, sono passati molti anni.
L’autore santostefanese riusciva a narrare la storia del Palio Marinaro dell’Argentario, le leggende di Porto S. Stefano, le storie legate ai simboli dei rioni Croce e Pilarella, le tradizioni di Valle e Fortezza e tanto altro, in una maniera elegante, gentile, mai appesantita da troppi cenni storici. In Pale a prua il passato di Porto S. Stefano e del Palio diventano un romanzo appassionante dove perdersi nelle atmosfere lontane di un passato che ancora oggi vive nelle tradizioni.
Le leggende sul gabbiano della Croce e il barcaiolo innamorato, insieme a quella dei due innamorati legata al delfino e all’anfora della Pilarella, ancor oggi a distanza di molti anni, le ricordo -grazie alle parole di Nazzareno Alocci- come due piccoli romanzi a sè all’interno del libro.
Ma la cosa che più mi è rimasta impressa del libro, non so se ci crederai, è una frase d’introduzione che spiega poeticamente il perché dell’attaccamento di noi santostefanesi alla nostra terra natale. Non aggiungo altro perché vorrei che fosse il libro a parlarti.
Complimenti all’autore a distanza di molti anni, sperando che il suo Pale a prua abbia un’ulteriore spinta in avanti, un po’ come la prua di un guzzo del Palio che cerca di arrivare per primo al traguardo.

A proposito di Palio, ti propongo di leggere il mio articolo Palio Marinaro dell’Argentario (clicca qui), che ha avuto centinaia di visualizzazioni; ed anche Porto S. Stefano (clicca qui) dove parlo del bellissimo paese.
Buona lettura, rimanendo in attesa di notizie e foto dell’opera in questione.
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Adesso, a distanza di un mese, voglio proporti la famosa frase di introduzione del libro Pale a prua di Nazzareno Alocci che mi era rimasta impressa, della quale non ricordavo le parole esatte. Più che una frase è una poesia e recita:
“Non esiste al mondo amore più grande
per la propria terra natale
di quello di colui che ha imparato
a vederla apparire e scomparire
dal mare.”

I miei complimenti per questo capolavoro! E grazie ancora agli amici e agli utenti del blog che mi hanno fornito informazioni!

Approfitto per riproporti le mie POESIE (clicca qui per entrare nella categoria) e in particolare “Arrivederci, riva della Maremma” (clicca qui) in cui abbraccio i nativi e gli amanti della Costa d’Argento, insieme al mio racconto “A tutti gli argentarini lontani” (clicca qui).
Buona lettura!