Ecco un mio nuovo racconto, “Il Natale scomparso”, ideato insieme ai miei bimbi. Si tratta di un racconto per bambini sul Natale, come già avrai capito dal titolo e dalla nostra immagine di copertina. Buona lettura, aspetto i tuoi commenti. Grazie mille!


“Il Natale scomparso”

Tutti, grandi e piccini, da sempre a dicembre aspettavano il Natale, uno dei periodi più belli dell’anno: le luci a festa per le strade, l’albero con gli addobbi, i doni di Babbo Natale sotto l’albero,  i camini accesi per il freddo e la neve.
Da sempre, però fino all’anno in cui venne istituita la Grande Festa della Novità. Iniziò come per gioco in un freddo autunno e si diffuse ovunque: tutti dovevano cambiare le proprie abitudini e, più ne cambiavi, più ricevevi piccoli premi in denaro dai potenti del mondo.
Essendo ormai gli inizi di dicembre, in tutto il mondo si fece a gara nel cambiare le abitudini del Natale: niente albero o regali. E tutto il mondo, grazie alla Grande Festa della Novità, in quel famoso dicembre diventò un po’ più ricco. La nuova festa durò solo pochi giorni, ma da allora in poi ogni anno si ripeteva nello stesso identico periodo.
Per questo motivo il Natale fu pian piano dimenticato. Così da tutte le case sparì l’albero addobbato, non ci furono più le luci a festa per le strade, nessuno accese più il camino e i bambini non scrissero più le letterine a Babbo Natale.

Con il passare degli anni tutti diventarono un po’ più ricchi ma, soprattutto i bambini, avevano perso la felicità del Natale. La festa del Natale era ormai scomparsa dalla faccia della Terra.
Non dovendo più consegnare i doni, Babbo Natale fu costretto a licenziare tutti gli elfi della fabbrica dei giocattoli e, rattristato, si chiuse in camera nella sua casa al Polo Nord.
Successe che un giorno scomparve persino la neve e, da quel momento in poi, il Natale fu completamente dimenticato da tutti, grandi e piccini.

Nessuno ricordava più quella festa tanto amata, nemmeno nei sogni, e questo la Fatina della Buonanotte lo sapeva bene. Era proprio lei che da allora, ogni notte di dicembre, girava di casa in casa alla ricerca di qualche bambino che ancora sognasse il Natale. Avrebbe voluto correre da Babbo Natale a dirgli di rimettersi a lavoro perché la festa non era stata dimenticata. Ma niente, sembrava che nessun bambino e nessuna bambina lo ricordasse, in tutto il mondo! Nemmeno una letterina ormai da molti anni!
In un gelida notte di dicembre la fatina, che dopo tutto quel tempo stava ormai per rassegnarsi, arrivò in un piccolo paese sperduto tra le montagne. Vide una vecchia casa colorata con del fumo che usciva dal comignolo!
Si avvicinò. Le luci della casa erano spente.
La Fatina della Buonanotte entrò piano piano.  C’era molto silenzio, tutta la famiglia stava dormendo. Le stanze erano molto spoglie e nel camino stava bruciando della legna. Aveva visto bene!
In una modesta cameretta, trovò un bambino che dormiva serenamente tutto rannicchiato sotto le coperte sgualcite. Aveva con sé, nel suo lettino, un vecchio pupazzo di Babbo Natale con la sacca marrone dei regali in spalla. Sicuramente sarà appartenuto ai suoi genitori, pensò la fatina. Sono passati ormai molti anni dalla prima Grande Festa della Novità.
Fu allora che la Fatina della Buonanotte, presa da uno strano pensiero felice, decise di leggere nei sogni di quel bambino così sereno, e vide che stava sognando proprio Babbo Natale con la sacca piena di regali!
Così, la fatina prese un po’ di polvere di stelle da quel bellissimo sogno, tirò un bacio a quel bambino buono che stava ancora dormendo tranquillo, e volò entusiasta da Babbo Natale per avvertirlo!

Durante il percorso nel cielo, la Fatina della Buonanotte spargeva polvere di stelle su ogni casa che vedeva. E così, magicamente, tanti e tanti bambini quella notte sognarono di nuovo il Natale.
Dopo una settimana di viaggio, la Fatina della Buonanotte arrivò sfinita al Polo Nord, proprio alla casa di Babbo Natale: lo trovò in piedi, tutto felice, con tantissime letterine in mano mentre impartiva di nuovo gli ordini ai suoi aiutanti elfi. Le letterine dei bambini erano arrivate prima della fatina e quindi la fabbrica dei giocattoli era già a lavoro!

Finalmente in quel Natale, dopo tanti anni, tornarono le luci a festa nelle strade, i camini accesi nelle case, gli alberi addobbati e i regali scartati in famiglia con i sorrisi dei più piccoli. Da quel momento in poi più nessuno si accorse della mancanza di nuove monete: la Grande Festa della Novità sparì velocemente, proprio come era arrivata, e si tornò dappertutto a festeggiare il Natale.
Il mondo di nuovo felice era un po’ più povero, ma a nessuno importò, nemmeno agli adulti.
E tornò persino la neve.
Buon Natale!


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Lettera di un adulto a Babbo Natale” (clicca qui), oppure
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