Secondo articolo in cui parlo di scrittura creativa: i punti di vista.
Vuoi dar voce al tuo io-interiore nello scrivere racconti o romanzi? Vuoi migliorare il tuo stile di scrittura?
Non puoi tralasciare questo argomento (ma neanche altre decine e decine di tecniche).
A seconda del punto di vista con il quale scriviamo, cambia la percezione del lettore. Ma cosa sono i punti di vista?
Per farla breve, il punto di vista è l’angolazione dalla quale si percepiscono i fatti e le emozioni. Così come osservare un paese dal mare è diverso che farlo dalla collina (come nella foto parziale di Porto S. Stefano in copertina), anche narrare con la voce di una persona è diverso che farlo con quella di un altro personaggio. Cambia la “vista”.
Per fare un esempio, ripropongo un brano tratto dal mio racconto “Lezioni sotto una torre di Maremma”.

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LEZIONI SOTTO UNA TORRE DI MAREMMA, di Francesco Palombo

Un maestro stava facendo scuola in un campo di fronte al mare, sotto una vecchia torre.

<<A cosa serve quella torre?>>, domandò il maestro.
<<È un punto di avvistamento. Guarda il mare per vedere l’arrivo dei nemici. >> rispose il razionale.
<<Serve per vedere l’arrivo dal mare. Quindi guarda al futuro.>> disse il sognatore.
<<Guarda le onde che tornano a riva, assieme alle barche dei pescatori partite all’alba.>> affermò il malinconico.
<<Serve anche per osservare l’alba e il tramonto più da vicino. Così da mandare un saluto al cielo e ai pensieri.>> rispose il poeta.
<<Secondo me la torre in questione serve a dar lustro ai Dominatori.>> disse il proclamatore.
<<Per me serve per spaventare gli invasori.>> disse il combattente.
<<Io credo che serva a far innamorare le belle fanciulle dei soldati.>> affermò il romantico.
<<La torre ha lo scopo di far guadagnare i costruttori.>> rispose il polemico.
<<La torre in effetti non serve poi a molto, visto che adesso è disabitata.>> rispose il pragmatico.
<<Secondo me la torre è un ritrovo di maghi che aprono ponti per altri luoghi.>> disse il trascendente.
<<Per me è così vecchia che, appena crollata, servirà da macerie.>> disse il pessimista.
<<Per me durerà altri mille anni e la vedranno ancora generazioni e generazioni.>> replicò l’ottimista.
<<In fin dei conti, vorrei ascoltare il tuo parere, maestro.>> disse l’umile.
Il maestro non rispose. Camminò attorno alla torre. Vide tanti scorci diversi: il mare, la riva, la campagna, il cielo. Fu molto soddisfatto. Il suo unico allievo presente gli aveva saputo dare molte risposte, una per ogni aspetto del suo pensiero.
<<Guarda in alto>> disse il maestro all’allievo. <<La torre ha molte finestre, per permettere di vedere molte angolazioni. Sta a noi scegliere quella che preferiamo.>>.
L’allievo ora aveva capito a cosa servisse la torre.

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In questo breve racconto mostro come cambia la percezione delle cose a seconda “degli occhi” con cui le guardiamo. È questa un’altra sfumatura dei punti di vista che poi, in pratica, in un romanzo si traduce nel modo in cui sviluppare la narrazione: prima persona o terza persona, ma con le diverse varianti che non affronto in questo articolo. Già, le varianti sono tante, come molti sono gli aspetti dello scrivere con creatività.
Avanti tutta con la scrittura creativa: come sai, una materia che adoro!
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“Raggiungere un obiettivo: la regola del cavallo” (clicca qui);
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e il mio precedente articolo di scrittura creativa “L’arrivederci del marinaio alle sue coste” (clicca qui).
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