Se ricordo bene, in una vecchia puntata dei Robinson, un telefilm degli anni ’80 che adoravo, uno dei protagonisti spiegava quale fosse secondo lui l’invenzione più bella dopo il televisore: il tasto per spegnerlo.
Questa battuta, al netto di errori sul telefilm del periodo, mi è comunque rimasta impressa da almeno 30 anni. Ovviamente, parlando dell’apprezzato telefilm, non faccio riferimento alla vita reale dei protagonisti della serie.
Quando ero ragazzo la discussione era incentrata sul fatto che la TV in casa aveva tolto spazio di dialogo nelle famiglie. Se tutti stavano davanti alla TV a pranzo o a cena, non si parlava più a tavola come negli anni ’60/’70.
Adesso nel 2020 l’argomento di discussione si è spostato. Che cos’è la TV moderna?
I membri della famiglia, che prima si riunivano dopocena a guardarsi un bel film o una bella partita di calcio (per leggere il mio articolo “La TV che fu”, clicca qui), al giorno d’oggi sono sommersi da un’offerta di migliaia di canali: forse finisce che nessuno ormai guarda più un programma per intero. La TV, da mezzo di intrattenimento rappresentante di un’eguaglianza sociale, oggi è diventata più classista. Se sei un semi-povero moderno ti potrai guardare i mille canali in chiaro, se sei più fortunato avrai un abbonamento ad una TV satellitare, se sei ricco o quasi potrai disporre di infiniti abbonamenti per cinema, sport e intrattenimento con decine di soluzioni tra satellite e cavo.
Quando ero bambino la domanda tra i compagni di scuola era: “Ieri sera hai visto che bella la rete dell’ 1-0 ?” perché era scontato che la partita di Coppa il mercoledì l’avevi vista, oppure: “Hai visto com’è forte Bud Spencer?” perché il film in prima serata di Bud Spencer e Terence Hill lo avevamo visto tutti.
Adesso le domande sono: “Hai visto la partita ieri? Ce l’hai l’abbonamento …?” oppure “Hai guardato per caso un film su… . No, io non ce l’ho.”. Fine dell’eguaglianza, un po’ come togliere il grembiulino alle elementari, così chi è ricco si differenzia bene da chi è povero.
Ma cosa c’è nel 2020 di interessante nei 1000 canali in chiaro? A parer mio, pochi programmi di cultura e qualche telegiornale, i film sono quasi introvabili o inaccessibili come orario per le famiglie. Se fai iniziare un programma in prima serata alle 21:30 per terminare alle 24:00, ma quale famiglia riunita se lo guarda? Alla Società moderna le famiglie non interessano più.
Ma adesso mi sento di dire grazie alla TV. Finalmente, Grazie!
Tra un Festival di Sanremo con poca musica e molte sceneggiate (e prima non me ne perdevo un’edizione) e programmi TV in cui alcuni politici difendono i vitalizi arrampicandosi sugli specchi, ieri sera mi è parso di veder toccare il fondo. Adesso ti viene veramente voglia di dare retta ai Robinson e usare il telecomando per spegnerla.
Forse quella battuta è più adatta al nostro contesto. Così, giriamo la testa verso l’angolo della casa dove abbiamo una libreria o anche qualcosa di simile, e scegliamoci un bel libro da leggere. Magari leggiamo qualcosa ai più piccoli, così che il libro diventi il bel film in prima serata di una volta. Già, un bel libro per bambini o per ragazzi tutti assieme!
Forse un giorno la TV tornerà ad essere interessante. Per il momento resterà spenta come nella casa della foto di copertina.
Quindi, ringraziamo la TV moderna: involontariamente (da spenta) sta aiutando la letteratura.
E ci farò togliere un po’ di polvere dalle nostre librerie.
E ci farà risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica. Al limite, la corrente elettrica usiamola per i dispositivi che servono a leggere il mio blog. Un abbraccio.

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