ALL’OMBRA DI UN ALBERO, di Francesco Palombo, continua la mia serie di poesie che adesso sta cominciando a raggiungere numeri importanti. Ispirato dal caldo di Luglio, specialmente nelle ore di metà giornata, scrivo questa nuova poesia tra sensazioni nuove e ricordi. E allora, buona lettura! Perché, come sempre, sei tu che nel mare della poesia ci dovrai vedere quello che ti serve: io faccio solamente da nave.

ALL’OMBRA DI UN ALBERO, di Francesco Palombo

All’ombra di un albero,
accompagnato dal canto dei grilli,
quiete d’intorno abbracciata al sole,
riposa l’animo arrivato stanco
al cammin di mezzo dì
nel caldo mese del lungo anno.
Rallenta il tempo,
come se aspettasse la sera
per continuare a dettar la vita.
Desolati sono i campi vicini,
dove oggi nemmeno il vento
arriva a far scompiglio.
Silenziosi i boschi,
il mare troppo lontano
arriva solo in sogno,
mute le colline attorno,
chiaro è il cielo immenso
senza bianche nuvole a far da disegno.
Le strade polverose e stanche
di passi d’uomini e di parole dette,
dal passaggio riposan da ore
come a dire di stare in pace,
perché non c’è via migliore
di un posto al fresco
dell’albero trovato amico.
Può concedere il battito della vita
un ristoro del corpo e del pensiero
nel lungo e faticoso e bello camminar,
dove contano soltanto i passi
e non i tanti arrivi.

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In particolare oggi voglio segnalarti:
il mio -già premiato- primo romanzo: “La brezza che sorrise alle stelle”(clicca qui);
la mia poesia ad oggi più cliccata: “Serata d’estate” (clicca qui).
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