“Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto attori” (W. Shakespeare).
Penso a questa frase.
“…Palombo Francesco, …La brezza che sorrise alle stelle”.
Sento pronunciare il mio nome, mi alzo di scatto dalla platea di autrici, autori e accompagnatori. Vado verso la Giuria, adesso sono emozionato. Mi consegnano un attestato. Ascolto la spiegazione di chi sono e la motivazione della “Menzione d’Onore” al Concorso. Intanto guardo tra il pubblico, non conosco nessuno, non distinguo le facce. Tutti guardano nella mia direzione.
“…Convincente impianto dei dialoghi” sento dire nel discorso, e sorrido sincero con il mio attestato in mano, ricevendo gli scatti del fotografo. Stringo le mani a tutta la Giuria, ringraziando di cuore. Mi sento davvero felice. Come scriverò in seguito in una e-mail sul concorso, per un bellissimo pomeriggio ho potuto indossare la maschera dello scrittore e recitare una parte che adoro.
Ritorno al mio posto, applaudendo gli altri autori premiati e i vincitori, come ho fatto in precedenza.
Torno a casa col mio attestato in mano, per me è un trionfo. Lo mostro soddisfatto a moglie e bimbi. Anche loro comprendono immediatamente come sono felice.
La realtà però è che da domani tornerò ad essere un operaio, per mantenere la mia famiglia che adoro e che non cambierei con nient’altro. Però adesso sono confuso, non so più quale sia la maschera e quale la realtà: sono uno scrittore o un operaio? Sono quello che sento di essere, che vorrei essere oppure sono quello che faccio?
E’ un po’ come domandarsi se la Luna è la luce che illumina la notte o il satellite del nostro pianeta.
Non so darmi una risposta, intanto posso solo sognare di lavorare tra i libri e di fare lo scrittore… vorrei dire “da grande”, ma non sono certo piccolo. E allora dovrò sbrigarmi anche con i sogni, promettendomi di “vivere più in fretta”(A. Dumas, “La Signora delle Camelie”).
Chissà…? Per fortuna non conosciamo il futuro.
25 maggio 2019, Premiazione Concorso Letterario Nazionale Argentario 2019

P.s.: Le tre penne della foto sono tre importanti regali della presentazione di aprile. Significano molto per me, rappresentano: amicizia, famiglia e professionalità.