Devi scrivere un curriculum vitae (CV) da spedire ad un’azienda? In rete stai leggendo ogni articolo disponibile su come farlo bene? Ok, fai benissimo a documentarti. Io voglio darti i miei consigli, molti dei quali sono frutto di esperienze passate.
Per prima cosa, accompagna sempre il CV con una lettera di presentazione. Se hai bisogno di qualche informazione anche in questo caso, leggi il mio articolo “Come scrivere una brillante lettera di presentazione”.
Per esperienza personale, se devi candidarti per un lavoro nella tua zona, è meglio consegnare lettera e CV a mano, magari telefonando prima in azienda per chiedere quando e a chi poter consegnarli. Se no, ovviamente, dovrai spedirli.
Adesso molte aziende chiedono di inviarli on line: in questo caso devi informarti se inviarli in Pdf o in Word. Addirittura tra i giovani si sta diffondendo il video-curriculum: puoi tentare una strada del genere solamente se possiedi ottime doti comunicative, se no rischi brutte figure.
Se un’azienda ti chiedesse il curriculum europeo, vai sul sito di EUROPASS. Siccome il CV europeo è molto schematizzato, non è personalizzabile e quindi non valorizza molto le tue competenze: ti consiglio di usarlo solo se espressamente richiesto dall’azienda.
Se dovessi candidarti per un’ azienda straniera in una sede straniera, ovviamente dovrai predisporre un CV in inglese.
Come vedi ci possono essere molte varianti al CV classico, ma adesso ti darò alcuni spunti interessanti proprio su questo, che poi è la forma più in voga in Italia.
PRIMA REGOLA: il curriculum vitae è personale e adattabile! Personale perché non esiste una regola rigida uguale per tutti, ma deve essere come un vestito che si deve adattare bene a te per far risaltare il tuo percorso. Adattabile perché deve mettere in evidenza tutte le informazioni chiave che ti potrebbero permettere di ottenere il lavoro, e quindi ovviamente non devi usare un solo CV per candidarti in settori lavorativi diversi. Esempio: se sei giovane e devi candidarti per un posto in un grande ufficio di contabilità, esalta le tue piccole esperienze lavorative nel settore, il tuo diploma da ragioniere o la tua laurea in economia e commercio, e la tua voglia di crescere professionalmente in un contesto più grande. L’importante è essere onesti e non inventare competenze che non si hanno. Sapersi “vendere” bene non vuol dire imbrogliare, ma mettere in evidenza delle qualità piuttosto di altre che non interessano. Questo vale sia per un CV che in un futuro colloquio. Se vuoi leggere il mio articolo su “Come presentarsi al top ad un colloquio di lavoro”, clicca qui.
SECONDA REGOLA: il CV deve essere efficace, quindi chiaro e scorrevole. Deve cioè comunicare al massimo in due pagine di informazioni, che tu sei la persona giusta per ricoprire quel ruolo. Stai attento a scriverlo in maniera corretta, la grafica deve essere curata (parlo di font, dimensione del carattere, grassetto, spaziature, impaginazione ecc) e le parole devono essere adeguate. CV di molte pagine, con elenchi lunghissimi di esperienze di lavoro senza seguire un filo logico, CV scritti in italiano non corretto, CV senza un minimo di grafica adeguata tipo vecchia macchina da scrivere, non vengono presi in considerazione! Anni fa mi cestinarono un CV di tre pagine. Mi dissero che erano troppe, non avevano tempo di leggerle. A meno che tu non sia un famoso manager sessantenne, due pagine vanno benissimo.

Veniamo ai blocchi di informazioni da inserire.

INFORMAZIONI PERSONALI (nome, data e luogo di nascita, nazionalità, residenza, stato civile, telefono, e-mail) . Se hai un’indirizzo e-mail ironico, creane uno nuovo serio per il lavoro. Nei social cerca di evitare foto imbarazzanti, perché molti datori di lavoro o selezionatori adesso hanno anche questo strumento per cercare di capire chi sei e come ti comporti.
Adesso molti usano mettere la foto in alto nei CV. Almeno che non sia una candidatura per un impiego dove è espressamente richiesta una bella presenza, o almeno che non sia richiesta obbligatoriamente dall’azienda, io negli altri casi la foto non la metterei. E comunque se la metti, devi almeno avere una faccia simpatica oltre che fotogenica. Tu assumeresti uno con il viso imbronciato?
ISTRUZIONE E FORMAZIONE (dal più recente al più lontano). Inserisci anni, titoli e nomi delle scuole. Se sei laureato, metti anche l’argomento della tesi di laurea. La votazione, se non è espressamente richiesta, riportala solamente se è buona.
ESPERIENZE PROFESSIONALI (dalle più recenti a quelle passate). Come detto prima, non limitarti ad un elenco anonimo, ma metti in evidenza quelle che potrebbero interessare al tuo datore di lavoro. Se le tue esperienze professionali superano come importanza l’istruzione e formazione, puoi metterle prima!
CONOSCENZE LINGUISTICHE. Distingui i livelli di conversazione, scrittura e traduzione.
CONOSCENZE INFORMATICHE: parla di esperienze e programmi specifici.
INTERESSI E CAPACITA’. Crea una sezione dove parli di te: hobby, attività, abilità particolari, aspirazioni, sempre mettendo in risalto quelle che potrebbero interessare al tuo datore di lavoro. Esempio: “ottime capacità a lavorare in team”, oppure “voglia di mettermi alla prova in contesti nuovi”, ecc.

Per finire, non dimenticare di inserire l’autorizzazione al trattamento dati personali presenti nel tuo CV per scopi di selezione in base a quanto previsto dal DL 30 giugno 2003 n.196 e successive modifiche, seguito da data e firma.

Sperando che i miei consigli possano servirti, in rete se vuoi troverai decine e decine di schemi grafici già predisposti per il CV. Usali pure, ma ricorda poi di rendere PERSONALE il tuo curriculum vitae.