Torniamo con piacere a parlare di Michela Tilli che si ripresenta in libreria con il suo nuovo romanzo “Delle donne non facesti menzione” edito da Fernandel (in foto di copertina).
Curioso titolo per la scrittrice nata a Savona, che ritorna alle origini pubblicando nuovamente con la Casa Editrice del celebre esordio, dopo un percorso fatto di altrettanti successi letterari.

Ho preso in mano il suo romanzo ricordandomi ancora bene lo stile intenso e il ritmo costante riscontrato in “Ogni giorno come fossi bambina” già segnalato su questo blog (clicca qui). Allora arrivai a quel romanzo casualmente -nei miei amati giri tra gli scaffali delle librerie- mentre questa volta mi sono fidato in anticipo della sua nuova opera.
Devo dire che le aspettative sono state ben ripagate. Fin dalle prime pagine la quarantenne Erica, più che la protagonista di questa storia ambientata negli scorci di Genova, mi è apparsa come una cara e vecchia amica. Eh già… sarà l’età simile, sarà il susseguirsi dei suoi impegni quotidiani che ben comprendo, Erica mi è sembrata molto familiare.
Il suo modo di fare mi ha schiaffeggiato, quasi avessi ritrovato una versione femminile adulta de “Il giovane Holden”, con le sue reazioni ora incoscienti, ora ponderate, descritte con un linguaggio decisamente contemporaneo.
La tenace, ingenua e stanca Erica rappresenta a pieno titolo le tante donne che ancora oggi lontano contro i pregiudizi. E aggiungo, secondo me verrà apprezzata anche da quegli uomini che invece ascoltano le proprie mogli per cercare di districarsi insieme nel serrante ritmo delle giornate tutte uguali, tra lavoro, impegni dei figli che adorano, amicizie, rapporti familiari e tanto altro.
La scrittrice riesce a farci conoscere Erica un poco alla volta attraverso le pagine del suo romanzo, sorprendendoci in ogni capitolo in maniera brillante. Complimenti!

Parliamo un po’ della trama.
La quarantenne Erica scopre che, a causa di uno scambio di cartelle cliniche, non è lei che sta per morire. Reagirà in maniera inaspettata e violenta.
Questo passaggio inoltre segnerà un solco profondo nella sua vita: la morte ormai allontanata non sarà solamente una gioia a metà, piuttosto diventerà un modo di vivere il suo presente con decisione, reagendo alla complicata situazione con il marito e ascoltando le mille domande nel proprio cammino.
Senza soffermarmi troppo sulle vicende, perché non voglio toglierti la gioia di scoprire queste pagine, voglio solo dirti che troverai una quarantenne capace di affrontare con occhi nuovi il marito Fabio, l’amore per i due figli piccoli, il lavoro in essere e una possibile crescita professionale, l’attrazione fisica, l’amicizia con Chiara, il rapporto con il padre e tanto altro.
Riuscirà Erica a trovare un nuovo equilibrio?
Leggi “Delle donne non facesti menzione” di Michela Tilli e lo scoprirai. Come scoprirai il perché del titolo, con un riferimento a un racconto su Edipo.
La scrittura dell’autrice è scorrevole, diretta, pungente, un po’ come quei vicoli di Genova dove non si ha tempo per i sogni, ma ci si guarda attorno affascinati dagli alti e antichi edifici, dai negozi, dagli umori dei passanti, immersi in un confuso presente in cui si deve lottare per non rimanere spettatori.

Se per qualche giorno vuoi vivere la vita di una testarda quarantenne di Genova, tuffati nelle pagine di Michela Tilli: sono sicuro che a fine romanzo sarai ancora tu, ma avrai dato una bella lucidata agli occhi e al cuore (come si dice dalle mie parti).
Sperando in una futura trasposizione cinematografica, perché tutto l’impianto del romanzo ben si presta allo schermo, ti auguro intanto una buona lettura!
I libri sono, in fondo, preziosi ponti costruiti da un presente verso chissà dove. E come scrive l’autrice Michela Tilli attraverso i pensieri di Erica: “[…] la carta vive più a lungo di noi e le pagine posso ancora sfogliarle, annusarle, leggere ad alta voce le parole che contengono. […]”.

Consigli dal blog

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