Con l’esempio.
E qua potrei finire l’articolo, ma mi sembrerebbe troppo polemico. E le polemiche sono quasi sempre inutili: meglio provare ad argomentare e tirare fuori qualche consiglio pratico in più.
Ma quello che penso è tutto racchiuso in quelle poche parole: per avvicinare i giovani ai libri, dobbiamo dare loro degli esempi.
Fin da piccoli, cerchiamo di abituarli al contatto con i libri cartacei, magari leggendo loro delle storie adatte alla loro età o facendoci vedere con i libri in mano in casa, mentre dedichiamo un po’ del nostro tempo alla lettura. I piccoli e i ragazzi hanno bisogno di esempi positivi, prima di tutto nelle famiglie perché, pur tra capricci e discussioni, loro ci scrutano e assorbono una parte del nostro modo di fare.
Poi, ragazze e ragazzi hanno bisogno di esempi concreti anche fuori, di luoghi in cui ci sono ancora persone coinvolgenti e appassionate di libri: scuola, biblioteche, librerie, centri culturali ecc.
Leggere un libro deve diventare un piacere, non solo un obbligo formativo. Ma se noi adulti stiamo sempre lontani dai libri, come possiamo pensare che i nostri figli o i nostri nipoti crescano appassionati? Quindi in primis dipende da noi.
Perché è così importante per i giovani leggere i classici, i contemporanei, ma aggiungo anche riviste culturali e scientifiche?
Anche qui la mia risposta è semplice: per migliorarsi! 
– Migliorarsi vuol dire conoscere le tante idee degli altri e imparare però a ragionare con la propria testa, non per slogan imposti dalla Società moderna.
– Migliorarsi vuol dire aumentare il proprio dizionario personale. Questo va a vantaggio delle conversazioni, dei colloqui di lavoro, delle relazioni sentimentali; ma secondo alcuni esperti anche a vantaggio del proprio pensiero, perché avere un vocabolario ristretto significherebbe anche elaborare pensieri ristretti. Questa cosa mi ha scosso!
– Migliorarsi significa sentirsi più sicuri di sé. Ti capita di parlare con amici che riescono a dibattere qualsiasi tuo argomento e a volte a farti notare che stai sbagliando?
– Migliorarsi significa anche migliorare il proprio tempo: riuscire a “fermarlo” per qualche momento (ecco il libro con la clessidra rovesciata del mio disegno di copertina), ritagliando delle parti per se stessi, per rilassarsi, per fuggire dalla frenesia della giornata, per viaggiare con la fantasia, per apprezzare la quiete di casa, oppure per leggere in famiglia o con gli amici.
Leggiamo, leggiamo, leggiamo.

Insomma, dobbiamo dare l’esempio noi adulti! Poi non è detto che basti, ma sicuramente in molti casi aiuta!
Leggi questo mio articolo del 2019 in cui riporto i dati della lettura nel nostro Paese: Le 8 curiosità sulla lettura in Italia (clicca qui). Scoprirai che alcuni dati sono preoccupanti e che non è vero che sono solo i giovani a non leggere, anzi…
Voglio essere un po’ più diretto, per provare a scuotere. I dati provenienti dai test Invalsi fatti ai ragazzi a scuola sono disastrosi, alcuni ritengono che siano i peggiori d’Europa. Passare da culla del Rinascimento a Paese più ignorante d’Europa proprio non mi va giù. E diamoci una svegliata!
Sì, tanto qualcuno mi dirà, come sempre, che è colpa degli altri: è colpa della Società, di chi ci ha governato, dei professori, del costo dei libri, dell’umidità, del troppo caldo, e bla bla bla.
Sì … bla bla bla … perché è sempre più facile dare la colpa agli altri, a chi tenta di insegnarci, a chi ci circonda, a chi ci mette la faccia. E se una persona va a mangiare una pizza ogni 3 giorni e in vacanza tre volte all’anno e poi dice che non può spendere i soldi per un libro perché i libri costano troppo, ricordale che i libri sono anche a disposizione gratis in biblioteca. E vuoi mettere il piacere, ogni tanto, di farsi una bella girata in libreria, sfogliare i libri, sentire l’odore della carte, scambiare due chiacchere con un libraio appassionato e uscire con un bel libro appena acquistato?
Ma no, ma a che serve leggere?

Devo essere più diretto, per far capire il futuro dei giovani?
Ok. Poi si va a fare un colloquio di lavoro e questo è lo scenario:
Cosa ti aspetti da questo lavoro? 
Ehm…
Dammi un motivo perché dovrei puntare su di te?
Ehm…
Sei capace a relazionarti con gli altri, visto che dovrai lavorare in team in questo reparto?
Ehm…
E finisce che, anche se il ragazzo o la ragazza dell’esempio hanno conoscenze più che buone per svolgere quel lavoro, magari l’impiego lo prende uno che non ne sa un bel niente ma sa “vendersi” bene.
Ma no, …stiamo lontani dai libri, dall’arte e dalla cultura in generale. Tanto siamo nel 2020 …
Ti invito invece a leggere il mio articolo: Come presentarsi al top ad un colloquio di lavoro (clicca qui), troverai molti buoni consigli.

Non siamo solamente dei consumatori, dobbiamo riappropriarci del nostro io pensante, dobbiamo rimboccarci le maniche e dare esempi.
E allora, se non riusciamo ad avvicinare i giovani ai libri, perché non portiamo i libri da loro? Ogni tanto, come regalo, un bel libro no?
Spero che i miei consigli possano esserti stati utili. Sono ancora un illuso, uno che scrive poesie e racconti, riporta leggende e curiosità, uno che fa video per cercare di avvicinare alle scrittura creativa, ecc ecc… Perché?
Per fermare il tempo, per spingere alla lettura, perché mi va. Illuso di lasciare qualche piccola traccia, per chi sa ancora cogliere i particolari. Magari non servirà a niente, magari nessuno si avvicinerà ai libri per merito mio… ma almeno ci provo.
Come diceva forse Walt Disney: “Se puoi sognarlo, puoi farlo“. E allora continuiamo, a testa bassa,…chissà.