Qualche curiosità sulla famosa Biblioteca di Celso ad Efeso, in Turchia. Dalla foto di una mia visita di qualche anno fa, che mi ha molto emozionato, si vede quello che ne è rimasto, ossia una facciata ricostruita negli anni ’60 e ’70 con lavori molto complessi.
Perché voglio parlarti di questa biblioteca? Perché mi incuriosisce l’importanza che gli Antichi davano alla conoscenza, al leggere, ai libri che allora erano rotoli di pergamena. Incuriosisce molto, a me che cerco di diffondere la voglia di lettura e di cultura con il mio blog, spesso scontrandomi con la dura realtà di una modernità che allontana da questi valori incentrando tutto sull’io, sul correre, sul vivere di fretta.

La Biblioteca di Celso ad Efeso era una biblioteca pubblica Romana, fatta costruire tra il 114 e il 117 d.C. da Gaio Giulio Aquila in onore del padre Tiberio Giulio Celso Polemeano, Proconsole d’Asia, ed è anche il suo monumento funebre. La tomba del proconsole infatti si trova sotto l’edificio.
Conteneva ben 12.000 rotoli di pergamena, che si pensa comprati grazie alla donazione di Celso.
La Biblioteca, distrutta con l’incendio dovuto al terremoto del 262 d.C., fu in seguito ricostruita e utilizzata fino al IV secolo circa, fino a che un altro terremoto la distrusse completamente. Come ho già detto, nel secolo scorso fu ricostruita la sua facciata.
Le 4 nicchie che si vedono proprio sulla facciata accoglievano le statue che raffiguravano le 4 doti di Celso: saggezza, virtù, benevolenza e conoscenza.
Un po’ di misure sulla Biblioteca di Celso ad Efeso: l’altezza dell’edificio era di 16 metri e all’entrata si vede la scala a 9 gradinate larga ben 21 metri.
La tecnica edilizia usata trattasi di Laterizia con uso di pietrame.
All’interno vi era un grande salone affacciato al sorgere del sole, seguendo le regole vitruviane; su tre lati vi erano nicchie per custodire i rotoli e sulla parete restante vi era un abside con una statua di Celso o di Atena.
Si pensa che la Biblioteca di Celso sia stata un esempio di biblioteca moderna, dove le persone potevano andare a leggere le pergamene; a differenza della famosissima biblioteca di Alessandria che invece era frequentata principalmente da studiosi (una sorta di università).

Efeso era una importantissima città greca: conquistata dai Romani nel 129 a.C., divenne capitale della Provincia dell’Asia Minore.
Viene considerata da molti la terza città più importante e popolosa dell’antichità, dopo Roma e Alessandria d’Egitto.
Per farti capire la sua grandezza, le mura che la circondano hanno una lunghezza di 8 Km. Gli scavi, iniziati circa un centinaio di anni fa, sono ancora in corso d’opera, data la vastità e l’importanza delle rovine.
Visitando gli scavi, ci si rende perfettamente conto della grandezza della città! Voglio segnalare che all’interno di Efeso vi era anche il Tempio di Artemide, una delle 7 meraviglie del mondo antico, del quale purtroppo rimane solamente una colonna.
Qualche riferimento geografico: Efeso si trova nell’attuale Turchia, alla foce del fiume Caistro, vicino a Selçuk.
Se ti interessa immergerti nell’atmosfera dell’Antichità, la grandissima città di Efeso ti lascerà sbalordito. E nel nostro tempo dove le biblioteche e le librerie chiudono invece di essere sostenute come presidi culturali fondamentali per la vita sociale, pensare che 1900 anni fa gli uomini davano importanza ad opere così maestose legate al “sapere”,…ebbene, è un grosso invito alla riflessione da parte di tutti.

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E sempre per parlare di popoli antichi, ti invito a leggere il mio curiosissimo articolo “Atlantide vicino all’Argentario” (clicca qui).
Buona lettura!