“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach è un famosissimo romanzo del 1970 (in foto l’edizione Rizzoli BUR). Il suo titolo originale era Jonathan Livingston Seagull.
Negli anni ’70 ebbe un’incredibile fama. Il romanzo, una fiaba molto profonda, narra il percorso di perfezionamento nel volo del gabbiano Jonathan Livingston attraverso pratica, insegnamenti e passaggi tra livelli di esistenza.

“Per la maggior parte dei gabbiani volare non conta, conta mangiare”. E invece il gabbiano Jonathan Livingston vuole migliorare, vuole vedere oltre. Profonda metafora della vita. Un’opera ricca di frasi da ricordare.
Allora il romanzo veniva accostato a varie ideologie. L’autore dichiarò di essersi ispirato al pilota acrobatico degli anni ’20-’30 John H. Livingston.
Se non hai letto il libro ma ti piacciono i viaggi interiori, è imperdibile.

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Adesso ti domanderai come mai segnalo un best seller degli anni Settanta. Ti rispondo senza giri di parole. Primo, per la bellezza del romanzo, ma mi potresti contestare che ci sono molti classici meravigliosi che ancora non ho segnalato. Allora aggiungo che sono rimasto molto colpito dal paragone, ovviamente non per la trama ma come narrazione fiabesca di percorsi interiori, fatto con il mio romanzo “La brezza che sorrise alle stelle” nella recensione presente sul numero di Marzo 2019 della rivista di cultura “L’Argentariana”(per il mio articolo in proposito clicca qui): paragone che ha affiancato quello con “Il piccolo principe” fatto invece dai primi lettori del mio romanzo.  Il ricordo di questi “confronti”, che ovviamente sono fatti con le dovute proporzioni vista l’enormità dei due capolavori citati, mi ha spinto a voler portare con me questo libro nella sezione LIBRI (BIG, clicca qui) del mio blog paginecuriose.it.

Ti consiglio inoltre una visita, sempre nella sezione Libri, nella categoria AUTORI LOCALI (clicca qui) dove potrai trovare tanti articoli su scrittori dell’Argentario e della Provincia di Grosseto, oltre che ovviamente sul mio primo romanzo “La brezza che sorrise alle stelle” (clicca qui).