Credo di aver scelto il periodo migliore dell’anno per leggere questo romanzo. Già, perché quando ci si butta nelle pagine di un libro, lo stato d’animo conta moltissimo: qui i paesaggi estivi la fanno da padrone, facendo rivivere ricordi oppure un presente a portata di mano, che arriva e ti scompiglia i capelli come suggerisce il titolo.
Sto parlando appunto del romanzo “La ragazza con il vento tra i capelli” di Irene Blundo, scrittrice e giornalista grossetana molto conosciuta. Uscito nel 2020 come auto-pubblicazione (scelta difficile che ammiro), il libro ha subito avuto successo di critica e di lettori, e continua ad averlo.

Sarà perché in tutte le foto delle numerose presentazioni ho potuto notare sempre un’autrice autenticamente sorridente, felice nel raccontare al mondo la sua opera… Sarà perché ho visto che il libro è uscito come auto-pubblicazione, scelta molto coraggiosa che nel mio piccolo ho fatto anch’io … Allora, da convinto sostenitore dei nostri scrittori di Maremma, mi son detto: voglio leggere “La ragazza con il vento tra i capelli” e vedere se “mi prende”.
A entusiasmarmi ho impiegato poche pagine. La scrittura è molto scorrevole e pulita fin dall’inizio, ma quello che mi ha subito colpito è stato il modo molto coinvolgente di descrivere paesaggi e ambienti. Mi sono ritrovato a seguire le vicende dei protagonisti, Marta e Lucio, sbalzati in diversi luoghi mentre tentano di mettere da parte le delusioni passate e innamorarsi di nuovo, o di affrontare le loro situazioni di lavoro così differenti. Perché, mentre Marta gestisce la sua libreria-caffetteria a Firenze, Lucio fa lo skipper a Pantelleria, girando i mari. Avranno una possibilità

Non voglio svelarti niente di più sulla trama, perché il mio invito è quello di leggere questo romanzo, fresco e appassionante. E poi, ritornando a quanto ho già detto, le descrizioni sono da manuale di scrittura!
Quando si parla delle case e del mare di Pantelleria, chiudendo gli occhi sembra di vederne i colori e di sentirne profumi e rumori. Ma la stessa impressione l’ho avuta leggendo le pagine ambientate nella mia Porto S. Stefano o a Capalbio, tra passeggiate, ristoranti e serate di vacanza. Forse è proprio l’ambiente circostante il vero protagonista delle vicende in cui si muovono i personaggi perché, e lo dico per esperienza, una persona di fronte a certi paesaggi non può rimanere indifferente.
Devo fare un’altra confessione: mi sono rivisto in alcune particolarità sia di Lucio che di Marta, trovandomi a capire bene entrambi. Ma questo forse non è merito mio, ma di come la penna della scrittrice riesce a caratterizzarli bene e progressivamente, tenendo il lettore incollato alle pagine.

Complimenti alla scrittrice Irene Blundo.
Consiglio questo romanzo, imperdibile per chi vuole passare delle ore tranquille in piena immersione nella lettura, sotto un ombrellone al rumore delle onde a riva oppure nella quiete del terrazzo di casa all’imbrunire. E anche per chi, appassionato di scrittura, voglia un esempio di come descrivere usando tutti i sensi.
Aggiungo: siccome il finale del romanzo è molto aperto, chissà se Irene Blundo deciderà di scrivere un continuo. Io intanto sarei curioso di vedere un giorno “La ragazza con il vento tra i capelli” sul grande schermo in una bella trasposizione cinematografica, perché secondo me le vicende narrate – limpide e lineari –  si presterebbero molto. Sognar non costa nulla.

Consigli dal blog 

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