La meravigliosa Maremma è una terra ricca di storia in un passato di tante Dominazioni. Torri, forti e cinte murarie sono oggi ancora ben visibili vicino alla costa o più nell’interno. In foto di copertina propongo la Fortezza spagnola di Porto S. Stefano, all’Argentario: oggi in mezzo alle case del centro storico del paese, secoli fa guarnigione di soldati facente parte di un sistema di torri di avvistamento costiere.
In tutta la vasta Maremma, il passato si respira tutt’ora in mezzo al presente, come l’aria di mare che si abbraccia con quella di campagna.
E allora, cara lettrice o caro lettore, andiamo un po’ indietro nel tempo, o forse in avanti, chissà.
Con il mio racconto, spostiamoci in un tempo fuori dal tempo, in cui un maestro fa delle domande sotto una vecchia torre, in non so quale luogo della Maremma.
Il luogo sceglilo tu, buona lettura.

LEZIONI SOTTO UNA TORRE DI MAREMMA, di Francesco Palombo

Un maestro stava facendo scuola in un campo di fronte al mare, sotto una vecchia torre.

<<A cosa serve quella torre?>>, domandò il maestro.
<<È un punto di avvistamento. Guarda il mare per vedere l’arrivo dei nemici. >> rispose il razionale.
<<Serve per vedere l’arrivo dal mare. Quindi guarda al futuro.>> disse il sognatore.
<<Guarda le onde che tornano a riva, assieme alle barche dei pescatori partite all’alba.>> affermò il malinconico.
<<Serve anche per osservare l’alba e il tramonto più da vicino. Così da mandare un saluto al cielo e ai pensieri.>> rispose il poeta.
<<Secondo me la torre in questione serve a dar lustro ai Dominatori.>> disse il proclamatore.
<<Per me serve per spaventare gli invasori.>> disse il combattente.
<<Io credo che serva a far innamorare le belle fanciulle dei soldati.>> affermò il romantico.
<<La torre ha lo scopo di far guadagnare i costruttori.>> rispose il polemico.
<<La torre in effetti non serve poi a molto, visto che adesso è disabitata.>> rispose il pragmatico.
<<Secondo me la torre è un ritrovo di maghi che aprono ponti per altri luoghi.>> disse il trascendente.
<<Per me è così vecchia che, appena crollata, servirà da macerie.>> disse il pessimista.
<<Per me durerà altri mille anni e la vedranno ancora generazioni e generazioni.>> replicò l’ottimista.
<<In fin dei conti, vorrei ascoltare il tuo parere, maestro.>> disse l’umile.
Il maestro non rispose. Camminò attorno alla torre. Vide tanti scorci diversi: il mare, la riva, la campagna, il cielo. Fu molto soddisfatto. Il suo unico allievo presente gli aveva saputo dare molte risposte, una per ogni aspetto del suo pensiero.
<<Guarda in alto>> disse il maestro all’allievo. <<La torre ha molte finestre, per permettere di vedere molte angolazioni. Sta a noi scegliere quella che preferiamo.>>.
L’allievo ora aveva capito a cosa servisse la torre.

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