È il 2 di Novembre. Siamo in un grande negozio di fiori. Un vecchio fioraio e una bambina iniziano a parlare tra loro, mentre la mamma di lei sta cercando una pianta da portare al cimitero a suo padre.

Ciao, che fai qua da sola? Ti sei persa nel negozio di fiori? Stai attenta, è un negozio molto grande.
No, non solo sola. Mamma è là che sta scegliendo… Andiamo al cimitero a trovare il nonno, oggi è il 2 Novembre.
Ho capito. Allora porterete dei fiori alla sua tomba?
Sì. Cioè…non proprio fiori. Mamma gli porterà una pianta. Eccola là, la mia mamma che mi sta guardando… Ciao, ti aspetto qua mamma…sbrigati!
Tu fai il fioraio? Perché stai sorridendo?
Perché penso che il tuo nonno sarà contento della visita tua e della mamma.
Pensi che il nonno ci vedrà?
Sicuramente, dal Cielo. …Quanti anni hai?
Dieci. E Tu?
Tanti tanti più di te. …Guardandoti bene, penso che sei una brava bambina e, come ti ho detto, il tuo nonno sarà felice di vedere te e la tua mamma, da lassù.
Dici davvero?
Certamente. Il tempo in cui sarete lì a salutarlo, a pensare a lui e a dirgli una preghiera, lui lo apprezzerà moltissimo. Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, ricordalo sempre. È il più bel dono che possiate fargli.
Già, …è vero.
Adesso sei piccola, un giorno lo capirai.
Ok. …ma io il nonno non l’ho mai conosciuto. È morto diversi anni fa, prima che io nascessi.
Va bene, però sei una brava bambina, lo vedo. Sarà felice di vederti così, dal Cielo.
Dici davvero? Appena arriviamo al cimitero, allora, gli manderò un abbraccio. Adesso devo andare, la mamma finalmente ha scelto la pianta, è in fila per pagare.
Allora… ciao, continua a fare la brava e a sorridere sempre, mi raccomando. Vai a dare una mano alla mamma con i fiori.
Non con i fiori, con la pianta! Al nonno porta solamente piante, mai mazzi di fiori!
E perché non gli porta fiori? Lo sai?
A me non me lo ha mai voluto dire. Ma una volta ho sentito che lo spiegava ad un’amica, mentre stava piangendo.
E cosa diceva?
Le raccontava di una volta che, da ragazza, stava festeggiando un compleanno con le amiche. Il mio nonno le portò come regalo un mazzo di fiori, ma lei si vergognò davanti alle amiche dicendogli che ormai era grande. Prese il mazzo e lo gettò nella spazzatura davanti a lui e a tutte le invitate alla festa. Il nonno ci rimase malissimo, le aveva regalato i suoi fiori preferiti! La mamma, piangendo, spiegava all’amica che adesso, dopo tanti anni, ancora si sentiva in colpa. Per questo, raccontava, che al cimitero gli portava solo piante, mai fiori.
Pensa che tuo nonno sia ancora arrabbiato con lei dopo tutto questo tempo?
Eh sì. Io non gliel’ho mai chiesto. Ma alla sua amica quella volta ha detto così. Ha detto che il nonno è morto l’anno seguente e lei non ha avuto il tempo di chiedergli scusa. Però piangeva, io non voglio vederla piangere… Per questo non le chiedo niente.
Guarda, tua mamma sta pagando la pianta, torna da lei. Dille che al nonno può anche portare i fiori, non è arrabbiato. Lo sa che lei le voleva molto bene e che quella volta era solamente imbarazzata di fronte alle sue amiche.
Dici che il nonno ormai l’avrà perdonata?
Dille che il nonno l’ha perdonata il giorno stesso, perché anche lui voleva molto bene a sua figlia. Dille che la mattina seguente, quando lui stava andando a lavoro, la vide riprendere i fiori dalla spazzatura e avvolgerli in un fazzoletto. Lei non lo ha visto, lui sì. Lui andò via e tornò da lavoro dopo due settimane, quando ormai i fiori ovviamente non c’erano più. Ma lui l’aveva vista mentre recuperava i fiori, quel gesto erano le sue scuse! Dille di stare tranquilla.
Mamma, arrivo! …Ma tu come fai a sapere questa cosa?
E’ un segreto. Adesso corri dalla mamma.
Ma dai dimmelo? …Ma dove sei finito? Signor fioraio?!

Dialogo tra la mamma e la sua bambina.

Andiamo, se no facciamo tardi. Ti piace la pianta per il nonno? Che facevi là in mezzo ai fiori, tutta sola?
Non ero sola, stavo parlando con quel vecchio fioraio.
Quale fioraio? Eri sola. Ti ho vista bene.
Quello che era lì, mamma…ma ora non lo vedo più. Era lì, poi mi sono girata e non c’era più.
Quanta fantasia che hai.
Ma è vero, stavamo parlando!
E cosa ti avrebbe detto?
Non posso dirtelo.
A me devi dire tutto.
Prometti di non arrabbiarti?
Ok. Dai, dimmi che ti avrebbe detto il tuo fioraio invisibile.
Gli ho raccontato che per il nonno compri solamente piante.
E tu come fai a saperlo?
Mamma, gli portiamo sempre piante. E poi quella volta ti ho sentita mentre piangevi,…scusa. Stavi spiegando alla tua amica che da giovane una volta avevi buttato i fiori regalati dal nonno.
Ah… già.
Mamma, non ti arrabbiare però… Hai gli occhi lucidi.
No, non sono arrabbiata, tesoro. Usciamo, andiamo al cimitero…
E poi ha detto un’altra cosa…
E cosa?
Ha detto, sorridendo, che il nonno ti avrà sicuramente perdonata per aver buttato i fiori. Puoi comprarglieli, al posto delle piante.
Che fioraio perspicace! Non è che ti stai inventando questo fioraio per farmi comprare fiori al nonno? Guarda che questa pianta è molto bella.
Certo, mamma. Il vecchio fioraio però ha detto che il nonno ti aveva perdonata subito, perché ti voleva bene. E che tu non lo sai, ma lui ti ha visto di nascosto, il giorno dopo, mentre recuperavi i fiori dalla spazzatura e li avvolgevi in un fazzoletto. Tu non te n’eri accorta. Poi lui è partito due settimane per lavoro. Così mi ha detto il fioraio. Ma quando volevo chiedergli perché sapeva tutte queste cose, mi sono girata e non c’era più.
Mamma, perché ora piangi?
Perché non lo sapeva nessuno che avevo recuperato i fiori. Nemmeno la mia mamma. Li ho portati con me a scuola. Sono stati nel cassetto del mio banco, avvolti nel fazzoletto, per qualche giorno. Era il mio segreto. Erano i miei fiori preferiti e volevo chiedere scusa al mio babbo, ma lui era andato a lavoro,…e io ero orgogliosa. Anche quando ritornò, non gli ho mai chiesto scusa. Ma nessuno sapeva che li avessi recuperati. Nessuno, nemmeno tua nonna, ne sono sicura!
Com’era fatto questo fioraio?

Era simpatico mamma. Ma è sparito all’improvviso. Ha detto che sono una brava bambina. E che il nonno ti ha perdonata subito e ti vuole bene. Ora però non piangere più mamma.
No, te lo prometto. Non piangerò più.
Adesso andiamo al cimitero con questa pianta. La prossima volta al nonno compreremo i fiori, ok?

Ok mamma. Che bel sorriso che hai adesso!

Dedicato al tempo che ognuno di noi ha a disposizione, … e al pensiero che dedichiamo ai nostri cari, vicini o ormai lontani.

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